Estate ed esposizione al sole:

Nella pratica clinica del dermatologo e dell’allergologo è di comune osservazione un aumento di casi e/o un peggioramento di alcune dermatiti nel periodo estivo. Sia le dermatiti allergiche da contatto con metalli, profumi e tessuti, sia le vere dermatiti “fotoallergiche”, sono condizionate dall’esposizione al sole e dalle temperature ambientali elevate, con conseguente aumento della traspirazione cutanea, specie in caso di clima caldo-umido. Esistono poi rari casi di vera orticaria scatenata dall’esposizione ai raggi solari (orticaria “solare”) o altre dermatiti per le quali si parla di “allergia al sole”, in quanto dovute ad una alterata reazione del sistema immunitario alla luce solare (dermatite polimorfa).

Le dermatiti da contatto allergiche dovute ai coloranti dei tessuti e ai profumi possono peggiorare nella stagione estiva, sempre per il duplice meccanismo dell’esposizione solare e della sudorazione. Nel caso dei profumi, occorre considerare che le sostanze (apteni) capaci di indurre allergia da contatto sono contenute negli oli essenziali e negli estratti di molte piante aromatiche (timo, lavanda, rosmarino, maggiorana, menta, citronella, ecc,). Le essenze profumate possono essere contenute anche in creme farmacologiche e sono utilizzate anche nella “aromaterapia”, e quindi  il contatto può avvenire attraverso diverse metodologie.

Esiste, inoltre, la possibilità di vere e proprie dermatiti da contatto mediate dalla luce solare che si distinguono in “fototossiche” e “fotoallergiche” a seconda del meccanismo con cui si sviluppano.

Più specificamente, si parla di FITOFOTODERMATITI per quelle forme causate da contatto con sostanze vegetali in associazione all’esposizione alla luce solare. Le furocumarine sono le sostanze con effetto fototossico (attivate e rese irritanti per la pelle dai raggi ultravioletti) contenute in numerose piante, soprattutto della famiglia delle ombrellifere, moracee e rutacee. Tipiche le gravi dermatiti scatenate dall’uso, in passato, del latte di fico, per favorire l’abbronzatura. Anche gli agrumi, come il limone ed il bergamotto, possono essere causa di dermatiti eczematose da contatto, sia fototossiche che fotoallergiche. Nel periodo estivo può manifestarsi anche quella conosciuta  come “dermatite da prato”, provocata dalle furocumarine presenti nell’erba che vengono sprigionate a seguito della pressione esercitata dal corpo sulle piante, quando si cammina o ci si stende su un prato.

Sono note anche  le dermatiti da contatto stimolate da farmaci, tra cui alcune sono tipicamente di tipo fotoallergico, cioè mediate dalla luce solare: la prometazina (Fargan) e il Ketoprofene (Artrosilene, Lasonil, ecc). Si tratta di farmaci per uso topico (locale) più noti come causa di dermatiti che si manifestano inizialmente nelle zone di applicazione del farmaco, ma possono estendersi anche ad altre zone del corpo esposte al sole e venute accidentalmente a contatto con il farmaco. Alcuni casi di dermatite delle mani sono dovuti al contatto con il farmaco che è stato spalmato sul corpo di un’altra persona.

Sono 3 principali consigli per evitare o limitare le dermatiti da contatto soprattutto nel periodo estivo:

Se allergici al nichel, meglio evitare, soprattutto in estate, qualsiasi contatto con oggetti metallici (se non certificati come “esenti nichel”).

Non utilizzare profumi direttamente sulla pelle, specie prima di esporsi al sole, limitando in generale l’uso di essenze, creme e cosmetici profumati nel periodo estivo.

Tra le creme farmacologiche, scegliere quelle a minor rischio di fotosensibilizzazione, ma se si è utilizzato un prodotto contenente ketoprofene, evitare l’esposizione alla luce solare anche indiretta, durante e fino a 2 settimane dopo l’applicazione.

Notiamo come, in realtà, non ci sia un reale legame tra il sole e la dermatite ma, più precisamente, si parla di conseguenze derivate da un insieme di eventi e condizioni che si verificano insieme: sudore, stazionamento in luoghi naturali, …

 

dermatite atopica-pelle-bambini-Studio di Nutrizione

Una forma particolare di dermatite è la dermatite atopica.

La dermatite atopica è una malattia infiammatoria della pelle e nella popolazione pediatrica rappresenta la malattia della cute più frequente ed infatti ne risulta affetto il 30% dei bambini. La presenza costante del prurito, a cui seguono spesso disturbi del sonno, grava in maniera importante su tutta la famiglia. Il decorso della malattia tende a migliorare dopo i 6 anni. Anche il 10% degli adulti soffre a causa dell’eczema atopico. Circa 8 mila italiani manifestano forme di eczema atopico severo con un impatto negativo sulla qualità complessiva della vita. Tali quadri sintomatologici spesso sono accompagnati da una condizione di sofferenza psicologica profonda.

A questo punto va sottolineata l’importanza dell’esposizione al sole e i suoi benefici: in primis la sintesi della vitamina D e poi, il sole migliora l’umore, regola l’appetito e per qualcuno svolge anche un’importante funzione anti-depressiva.

Gli effetti positivi che aiutano a migliorare le condizioni della pelle dipendono dal sole e soprattutto dal clima marittimo. In montagna la cute gode di condizioni meno favorevoli rispetto al mare in quanto l’esposizione ai raggi solari in alta quota ha la tendenza ad irritare e seccare la cute. In montagna, infatti, gli accorgimenti da utilizzare sono differenti e specifici.

Il meccanismo d’azione dei raggi solari rallenta le reazioni del sistema immunitario e regolarizza il ricambio delle cellule. Un altro effetto benefico è dovuto all’azione disinfettante del sole. La dermatite atopica spesso è caratterizzata dalla presenza di batteri sulla cute, come ad esempio lo stafilococco aureo: l’esposizione solare garantisce un’azione battericida e la conseguente riduzione dello stato infiammatorio della pelle.

Al mare circa l’80 per cento delle persone affette da dermatite atopica migliora, ma per massimizzare l’effetto benefico del sole è necessario prolungare l’esposizione per almeno tre settimane. Inoltre è opportuno prediligere località dal clima secco. E’ importante anche fare attenzione al sudore, che tende a peggiorare le condizioni della pelle. Brevi bagni nell’acqua del mare migliorano la cute e la dermatite, ma è indispensabile seguire alcune precauzioni soggettive, suggerite dal proprio medico.

Un ultimo consiglio, ma non in ordine di importanza, è relativo all’alimentazione.

L’alimentazione rappresenta un punto cruciale per la salute della nostra pelle, in specialmodo quando si parla di dermatite atopica. In estate quando la pelle è sottoposta a diversi stress ambientali quali l’eccesso della temperatura, la sabbia, la salsedine, l’aumento della sudorazione, …, è  maggiormente  necessario dedicare una particolare attenzione a come ci alimentiamo.

Per la cute atopica è importante non dimenticare di mantenere un giusto apporto di vitamine e minerali contenuti soprattutto nella frutta e nella verdura cruda e di stagione. Non dimenticarsi mai di bere a sufficienza in modo da mantenere un livello costante di idratazione della pelle.